Ogni giorno è un anniversario.
Di un incontro, di un inizio, di un dolore, di un distacco, di una nascita, di un tramonto, di un primo bacio, di un ultimo bacio.
Anche oggi è un anniversario.
L'anniversario di un tuono, così forte da scuotere le viscere della terra, da far tremare le montagne.
Già, quando l'universo si ribalta è un miracolo rimanere in piedi. E anche quando quel miracolo avviene, quando si va avanti, quando si rinasce, non si può sfuggire ai ricordi.
Ricordi taglienti.
Oggi non è solo un anniversario.
È ancora tutto qui.
nuvole e girasoli
mercoledì 13 febbraio 2019
giovedì 16 novembre 2017
Mai e più
“Mai” e “più” sono parole che non dovrebbero essere dette. Hanno il suono cupo di una porta che sbatte e che non porta con sé l’eco di possibile riaperture.
Peggio ancora è il “mai più”… in quel caso si avverte netto lo
scatto definitivo della serratura e della chiave buttata via.
Eppure la vita di ciascuno è costellate di seconde, terze,
quarte ed infinite possibilità. Quante volte siamo stati perdonati per errori
commessi più o meno consapevolmente? Quante volte abbiamo ricevuto una mano
tesa celata sotto forma di sorriso, di sguardo e semplicemente di presenza?
Siamo abitazioni di coscienze smemorate, di cuori ciechi
ripiegati su se stessi, inconsapevoli che altre coscienze, altri cuori si
muovono nel mondo.
La nostra vita è come gli autoscontri che girano in tondo
dando colpi e ricevendone; solo che sulla pista delle giostre siamo pronti a
dare ed incassare i colpi, sorridere, girare il volante e ricominciare da capo,
mentre sulle strade della vita diamo colpi, a volte anche violenti, senza
chiedere scusa, non perdoniamo quelli che ci danno e di conseguenza distruggiamo
macchinine una dietro l’altra, non rendendoci conto che quel “mai più” ci
lascia tristemente soli sulla pista.
lunedì 6 febbraio 2017
Ricordo
Il momento del ricordo ti prende così, all’improvviso. Apri cassetti,
svuoti scatole e ti capitano tra le mai frammenti di vita sotto forma di fogli
ingialliti, cartoline e biglietti scritti con calligrafia fine e conosciuta. E la
parte della tua vita che non è mai passata, ti scorre negli occhi, sul cuore e
sotto la pelle… lì dove riafforano odori e sapori che credevi dimenticati ma
che in realtà sono sempre lì, pronti a tornare, pronti a fare male.
E ti chiedi perché tutto quel vissuto sia ancora lì, per
quale misterioso, ma poi neanche tanto, motivo non riesci a svuotare quel
cassetto, a fare cenere di pezzi di storia ingialliti e dall’odore di muffa. Il
perché è perché nonostante il ricordo faccia male, riesci ancora a sorridere
dei momenti che ti ritornano al cuore, di ogni singolo istante a cui ogni
singolo particolare ti riporta, riesci a sentire ancora il profumo di stanze,
di luoghi lontani che riportano alla mente istanti, ore e giorni di pura
bellezza.
E ancora una volta, riponi tutto in quella scatola. E ancora
una volta, ne accarezzi piano il coperchio. E anche stavolta ti regali la
possibilità di aprirla un’altra volta, un altro giorno. Perché se è vero che
ricordare ferisce, è vero pure che sapere di avere amato, senza maschere e
senza bugie, non solo rende meno feroce il ricordo, ma ti rende fiera di quello che sei.
domenica 10 maggio 2015
Mother
Mamma, preparati: oggi vengo a prenderti. È la tua festa e io voglio
portarti fuori. Voglio che tu indossi il tuo vestito più bello, quello a fiori
che ti piace tanto; ti pettinerò i capelli come ho sempre fatto e ti metterò il
rossetto, anche se tu non vorrai. Andremo a passeggiare, tra i fiori e le
farfalle e poi ci fermeremo a mangiare un gelato e ci sporcheremo la bocca di
cioccolato e di caffè e tutti ci guarderanno e sorrideranno vedendoci ridere
come due bambine. Ti racconterò di come sono diventata grande e di come io ricordi
ogni giorno tutte le cose che mi hai insegnato e tu mi dirai che non è vero,
che io sono ancora la tua piccola e le cose che hai da insegnarmi sono ancora
tante. E poi canteremo, sì, canteremo quella canzone che parla di rose e che tu
tanto ami: io inizierò la frase e tu la finirai. E ci terremo per mano per tutto il giorno e ci
abbracceremo e tu mi accarezzerai mettendomi a posto i capelli e mi sorriderai
e i tuoi occhi azzurri mi avvolgeranno. Aspetteremo che il sole tramonti e
torneremo a casa, stanche e felici. Allora ti aiuterò a mettere la camicia da
notte profumata di lavanda e ti sistemerò il cuscino perché il tuo riposo sia
tranquillo, ti darò un bacio lieve sulla fronte e spegnerò la luce sul comodino…
Ecco, mamma, ora che ti sei addormentata e che non mi puoi sentire,
posso finalmente dire che niente di tutto ciò succederà, ma sono dannatamente
sicura che quel bacio lieve che ti ho posato sulla fronte tu lo hai sentito per
davvero, anche dal fondo del mondo silenzioso in cui vivi adesso e so che da lì
continuerai ad amarmi e a sentire forte quanto io ti ami.
domenica 1 marzo 2015
Quando lunedì è di domenica....
Chissà perché gli inizi sono sempre di lunedì. Di lunedì
iniziamo un nuovo lavoro, di lunedì mettiamo mani a quel ricamo che ci aspetta
di tempo, lunedì sistemiamo quel cassetto che dentro c’è più di quel che ci
ricordiamo, di lunedì iniziamo la dieta…
Ebbene, questo marzo che inizia di domenica, che già porta
con sé un annuncio di primavera insieme al suo cielo con sprazzi di sereno e al
suo leggero tepore, è come un nuovo lunedì, come la prima pagina di un nuovo
quaderno, bianca, liscia, pronta a raccogliere i pensieri, le note, gli elenchi
della spesa, i buoni propositi.
E per chi si sente attaccata ancora ad un inverno
interminabile, per chi di quell’inverno porta il segno, un mese nuovo che
inizia di domenica, che prelude alla primavera, porta promesse che non è possibile ignorare.
Viene a dirci che magari è arrivato il momento in cui si
possono togliere gli strati di coperte, di maglioni pesanti, di pensieri di
lana, che tengono al caldo, ma che anche nascondono. Viene a dirci che si
nasconde chi ha paura, chi si vergogna, chi non ha coraggio. È vero, io ho
paura e sento che il coraggio mi viene meno, ma so anche che qui dentro, da
qualche parte c’è una me che non merita di stare nascosta, che ha tanto da dare
e tanto da pretendere, che non può farsi mettere in un angolo da un mondo che
esiste solo nella sua mente.
Grazie, marzo che inizi di domenica. Grazie, sole che porti
un tuo raggio ad illuminare, da uno spigolo di finestra, gli angoli bui dove si
è accumulata la polvere. Grazie, cuore impavido che batti nel mio petto e che
per fortuna, mi scuoti e mi risvegli e mi ricordi chi sono.
sabato 24 gennaio 2015
Tu non cogli le sfumature...
Caro blog, che dirti? Dopo mesi e mesi di silenzio, ritorno a te semplicemente
per comunicarti che …sì… alla fine mi sono lasciata sedurre anche io da Mr. Grey e mi
sono ritrovata con questo libro tra le
mani. All’inizio diffidente, poi incuriosita, poi, man mano che, pagina dopo pagina,
questo inverosimile esemplare di uomo fatto di ricchezza, bellezza, sensualità e
perversione si svelava, affascinata e, infine, letteralmente rapita da lui,
tanto da sorseggiare il té col libro in mano (e per fortuna è un e-book),
cucinare col libro in mano, passare l’aspirapolvere col libro in mano e dormire
col libro addosso!
Eh sì, a noi donne succede così: le cose (quindi anche i libri) e le persone
torbide, ci affascinano nel profondo e ci fanno precipitare in un vortice di
assuefazione che ci incatena (vedi fascette di Mr Grey!), ci immobilizza (vedi collezione
di cinghie di Mr Grey!), e ci costringe a fare cose che mai avremmo pensato di
fare nella nostra vita (vedi Stanza Rossa di Mr Grey!) come leggere (divorare,
meglio!) un libro simil-erotico e, diciamocelo, senza alcuna pretesa letteraria,
come “50 sfumature di grigio” o, peggio, (e succede molto più spesso) lasciarci
abbagliare da uomini che, purtroppo, sono esattamente uguali a Mr Grey, ma, a differenza di lui, non hanno l’onestà
di dirlo all’inizio e, meglio ancora, di far firmare un contratto con il quale
accetti, tuo malgrado e oserei dire, anche volentieri, di annullare te stessa.
Ma tant’è, in fondo ci piace essere un po’ (ma solo un po’!) tutte Sottomesse,
almeno fino a che lasciamo credere al Dominatore di averci in pugno e di poter
disporre dei nostri sentimenti a suo piacere.
Poi, per nostra fortuna, arriva il giorno in cui le cinghie si
spezzano, le bende cadono dagli occhi e ci si riappropria, con tempo e fatica,
della propria dignità.
Capito, caro il mio blog? Quindi, lasciamoci pure andare a queste cinquanta sfumature di
languore, sogniamo pure questo fantomatico Mr. Grey che sotto sotto, ci piace
un sacco, sarà per l’aereo privato, per la montagna di soldi che ha, per il
superattico con vista panoramica, ma soprattutto, perché a modo suo, è un gran
romanticone!
domenica 11 agosto 2013
Milleduecento passi...
...lenti e veloci, pesanti e leggeri, col sole e con la pioggia, da sola e in compagnia, con una lacrima e con un sorriso, inciampando e rialzandomi, correndo verso me...
domenica 30 settembre 2012
Il segreto
Tutto quello che c'era io l'ho visto, guardando te.
E sono stata ovunque, stando con te.
E' una cosa che non riuscirò mai a spiegare.
Me la porterò dietro per sempre, e sarà il mio segreto più bello.
(Alessandro Baricco)
giovedì 6 settembre 2012
"Il mio cuore sconosciuto"
Non mi ha più chiamata. Mai più. Non una parola, non un segno. È il modo peggiore di rompere: il silenzio. La brutalità, il disprezzo del silenzio. Una cosa da non fare. Una rottura disumana. Sul silenzio si può apporre qualsiasi parola, immaginare qualsiasi scenario, credendosi colpevoli di tutto, sentirsi meno di niente, pensare di non valere nemmeno una telefonata. Il silenzio tortura più di ogni altra cosa l’anima che dubita, e il dolore vi prende posto, il corpo avverte una mancanza e il dubbio rode. Nessuna risposta. Scomparsa della persona amata, senza spiegazioni.
È difficile elaborare il lutto se non si capisce il perché,
se non ci si sente dire: “Ti lascio … ti lascio perché ho paura … ti lascio perché
non voglio fare l’amore con te … ti lascio perché amo un’altra … ti lascio perché
non ti amo più”.
Lui sta bene, ha già voltato pagina, se ne infischia del mio
dolore. E io me la prendo con me stessa. Come posso averlo frainteso sino a
questo punto? Gli ho vissuto vicino, ho riso con lui, l’ho accarezzato, gli ho
parlato, mi sono incollata alla sua pelle per tantissime notti, eppure di lui
non so nulla, non so chi sia veramente.
“Voltare pagina”… che espressione odiosa. Io non dimentico
nulla, non passo da una cosa all’altra, non rinnovo la mia vita come se prima
non fosse accaduto nulla. La mia vita è un filo continuo, che io intesso. Non
cancello nessuno, sono fatta di tutti i miei ricordi, dei miei amori, sono un
patchwork vivente di momenti di vita, sono fatta di altri, per gli altri, e
ognuno di essi mi ha costruita o uccisa.
No, io non volto le pagine.
Io le scrivo.
La tua storia in un libro che a caso ti capita tra le mani.
E senza neanche diritti d'autore.
Ma questo capitolo è finalmente giunto alla fine.
E il nuovo ha già tante pagine scritte...
lunedì 23 luglio 2012
Di voli e battiti
Sono giorni di cose belle, questi. Di sorrisi che vengono fuori per niente. Di persone non proprio gradevoli che diventano di colpo simpatiche. Di voli leggeri che mi portano a levitare a qualche centimetro da terra. Sono giorni in cui il cuore fa le fusa alla vita, ci si struscia contro, ci strofina il muso e ci gira intorno. Sono giorni in cui la piazza con i suoi fiori al centro è proprio bella, in cui un caffè con un’amica al bar sembra “colazione da Tiffany”. Giorni nei quali di colpo scompaiono dei chili dalla mia bilancia e aumentano dei centimetri sulla mia altezza.
E soprattutto, sono giorni di ritorni: ritorno di capriole del cuore, di farfalle che volano da qualche parte tra stomaco e pancia, ritorno di tremori di mani e di fantasie che volano alto che più alto non si può.
E chi si ricorda quanti anni ho? Quindici o quaranta e più? E’ permesso anche a me togliere il guinzaglio al cuore e lasciarlo correre libero nel prato che quanto più lo chiami indietro, tanto più lui corre via?
Ma sì, forse è giunto il momento che io riscuota il mio credito di felicità, forse è giunto il momento che me lo meriti anche.
Finora.
E quest’estate non è ancora finita!
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