sabato 23 luglio 2011

Stanca


Sono stanca, e la cosa non mi piace. Sono stanca di cercare, senza trovarla, una risata perduta. Sono stanca di non volermi bene. Stanca di non piacermi. Stanca di aspettare di avere domani quello che mi sarei meritata di avere ieri. Stanca di cercare di essere utile a tutti, dimenticando di cercare di essere utile a me. Stanca di sorridere, quando dentro di me scorrono fiumi di lacrime. Stanca di dire "va bene" quando invece niente va bene. Stanca di pensare che c'è chi non ha neanche la metà di quello che ho, laddove baratterei il mio intero per avere la metà di un altro. Stanca di raccontarmi che tutto si sistemerà e invece so che semmai si sistemerà, prima di allora tutto finirà per sfasciarsi ancora di più. Stanca di chi pensa di liquidare una vita con uno "scusa sempre" che si è stampato sul cuore e non vuole andare via. Stanca di dover scegliere la strada sbagliata e vedere allontanarsi quella giusta. Stanca di vedere gli occhi di mia madre annebbiarsi ogni giorno di più. Stanca di pensare di non avere più diritto ad essere felice...
Ho bisogno di giorni nuovi, ancora incartati, da cui togliere il fiocco e metterli addosso, ho bisogno di silenzio per ascoltare me e quello che il mio cuore mi urla, ho bisogno di speranza, che ho perso nel viaggio e che devo andare a riprendere...
Sono stanca, di quella stanchezza che nessun sonno ristoratore potrà alleviare...
Forse solo un abbraccio, uno che non c'è...

mercoledì 20 luglio 2011

Sogni volati via


Dove vanno i sogni infranti? Dove finiscono i sorrisi, le certezze, le promesse di eternità?... Come palloncini che sfuggono dalle dita di un bambino, volano in alto verso il cielo, diventano sempre più piccoli, sempre più lontani, fino a che non si vedono più e si può solo immaginare dove siano finiti... Di certo si sa che indietro non torneranno, così come nessun palloncino torna giù dal cielo...
A volte capita che il sogno si infranga in un bosco, a volte capita che quel sogno appartenga ad una giovane mamma, bella, innamorata e tradita...
Ma il palloncino che quella giovane donna teneva stretto tra le dita era volato già via molto prima che un orco cattivo le togliesse per sempre il sorriso... Era volato via quando il suo amore aveva detto "no" al "noi" che si erano promessi, quando l'uomo che amava e che credeva l'amasse aveva sostituito il suo sorriso con un altro, quando prima che qualcuno facesse a pezzi il suo corpo, l'uomo a cui l'aveva dato ha fatto a pezzi il suo cuore...
Addio, Melania, anima innamorata, uccisa due volte...

venerdì 15 luglio 2011

Pensieri di luna


...Vorrei riuscire a guardare la luna di questa sera senza sentire forte la morsa della nostalgia... E vorrei sapere se ci riesci tu...

martedì 12 luglio 2011

Caldo


Va bene che d'estate bisogna che faccia caldo... Va bene che ci avevano anche avvertito... Va bene che dopo tanti anni passati fra le montagne avevo dimenticato quanto può essere crudele l'afa del sud... Va bene che su trecentosessantacinque giorni se ne possono sopportare una ventina o poco più con temperature tropicali...
Va bene che siamo in luglio e quindi nel cuore della stagione estiva...
Ma non va affatto bene questa sensazione di liquefazione dei pensieri... Non va bene per niente che alle undici di sera si sia ancora sopra i trenta gradi e sopra il novantapercento di umidità... Non va bene che appena si esce dalla doccia si ricomincia a sudare come dopo aver corso la maratona... Non va bene neanche la sensazione di avere il cemento armato nelle gambe...
Insomma fa caldo, con tutti gli annessi e connessi... Di quel caldo che ti paralizza idee e iniziative, che ti scioglie la voglia di fare come se fosse un cubetto di ghiaccio messo in forno, che ti fa solo pensare a sorsi e vasche piene di acqua ghiacciata...
E se un'irriducibile della canottiera-sempre-anche-d'estate come me si è decisa a lasciare l'inseparabile indumento nel cassetto, significa che è proprio un'estate da bollino rosso...
Della serie: dove non potè l'amore, potè la bolla africana...
Chi vuol intendere...

lunedì 11 luglio 2011

Cose che lasciano il segno


E' come quando togli un anello. Un anello che hai tenuto al dito per tanto, tantissimo tempo. E che poi all'improvviso te lo senti troppo stretto e non sai se è perchè il dito si è gonfiato o perchè...
L'anello è una delle cose che più lasciano il segno: una striscia più chiara sulla pelle abbronzata, un solco leggero sulla carne...
Passano i giorni, i mesi, e quei segni sbiadiscono, ma non scompaiono mai del tutto... Il dito che lo indossava, tutta la mano con lui, portano impresso per sempre il sigillo di quel sottile cerchio di metallo, metallo che è prezioso solo se prezioso è il motivo per cui esiste...un cerchio d'oro dentro il quale sembrava rincorrersi l'eternità...
E quanta fatica si fa ad abituarsi a quella mancanza: ogni altro dito della mano va continuamente alla ricerca di quel cerchietto che manca...
Ma cosa ben più triste è quando, pur sapendo che quell'anello non c'è più, ogni fibra del corpo ne avverte la presenza attorno al dito, tanto che, alla fine, bisogna proprio andare a guardarsi la mano, per convincersi che è nuda...

venerdì 8 luglio 2011

La mia bambina


Ho messo a letto la mia bambina, finalmente. Ha fatto un pò di capricci, come sempre, ma alla fine ha ceduto. Alla fine, cede sempre... e docile, mi dà la mano e si lascia guidare verso il suo letto. Lo guarda con aria strana, sembra che non lo riconosca, fa per tornare indietro, ma basta sussurrarle piano che è ora di dormire e lei si convince. Mentre le sistemo il cuscino, mi sorride sempre e si tende verso di me a chiedermi e offrirmi un bacio, l'ultimo della giornata, l'ultimo di migliaia che mi ha regalato. E io vorrei regalarle il mondo, se sapessi che il mondo è quello che vuole, ma io non so più quello che vuole, perchè la sua voce, che è solo un sussurro, non me lo sa dire. Mi parlano però i suoi occhi azzurri, dentro i quali si vede un lucente riflesso di vita... E mi piacerebbe pensare che domani andremo insieme camminare nei prati, a raccogliere soffioni e margherite, a farne corone da mettere in testa, ma so che domani non succederà niente di tutto questo...Riordino le sue cose, piego il vestito che indosserà di nuovo domani, sistemo le sue ciabattine accanto al letto e le accarezzo piano i capelli bianchi... La mia bambina ha ottantacinque anni e mentre lascio piano la sua stanza ricordo la donna che era e confronto la forza che aveva un tempo con la fragilità che ha oggi e sento di amarla forte, come se l'avessi messa al mondo, lei che ha dato al mondo me...