domenica 30 gennaio 2011

Stand-by


Che ci sono dei momenti in cui si vorrebbe premere quel pulsante che ha il disegno di una O aperta in alto da una barretta verticale, quello di "stand-by" che mette il computer in pausa, ne rallenta tutte le funzioni, lasciando solo quel leggero "zzzzzz" di sottofondo e la lucetta che lampeggia a dire guarda-che-ci-sono-sto-solo-in-pausa...
Ma su di me non c'è... l'ho cercato dappertutto, ma non lo trovo... Non c'è un pulsante per mettere in standby un cervello che non riesce più a pensare con lucidità, un corpo che fa ogni passo come lo farebbe uno scalatore con le infradito ai piedi, un cuore che continua ad agitarsi inquieto...
Eppure sarebbe così facile: addormentare per un pò ogni respiro, ogni battito, ogni tremito, ogni fruscio di ciglia, e lasciare solo una piccola lucetta accesa e un impercettibile ronzio...
Ma non si può: bisogna rimanere accesi, bisogna viverla questa crudele vita, viverla in ogni inciampo, in ogni buca che trovi per strada, in tutti i momenti che vorresti non vivere, viverla nelle sue assenze così tanto presenti, nei suoi silenzi, nelle sue urla...
Viverla nei suoi giorni che non hanno inizio e non hanno fine, perchè in loro il tempo si è cristallizzato, e non sai mai quale giorno ti toccherà domani, quali pensieri ti toccherà pensare, che ti sembrano così tanti da non riuscire a contarli e invece tanti non sono, è solo che sono grandi. E non sai se è meglio avere tanti piccoli pensieri che ti gridano nella testa o pochi grandi pensieri che loro stanno in silenzio e a te ti fanno urlare...
E resto così, con la mia voglia di standby, a dirmi che sono giorni brutti, ma passeranno, che ci vuole tempo e pazienza e tutte le altre cose che ci si dice per non precipitare, per non sentirsi triste, disperata, piena di paura come non ci si vorrebbe sentire mai...

giovedì 27 gennaio 2011

Non dimenticare, mai!


Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso, se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore, se non è chiedere troppo.
(Etty Hillesum, morta ad Auschwitz a 29 anni per mano della follia nazista)

mercoledì 26 gennaio 2011

Un giorno qualunque


Anche se non respiro e non mi vedo più
in un giorno qualunque dove non ci sei tu.
Anche se aspetto il giorno, quello che dico io,
dove ogni tuo passo si confonde col mio.
Perchè tu sarai sempre il mio solo destino,
posso soltanto amarti, senza mai nessun freno.


Non basta un nome su un calendario a rendere un giorno speciale, specialmente se quel nome, pur essendo il mio, non sa più raccontarmi di me.
E il giorno che doveva essere speciale, è solo un giorno qualunque, un giorno qualunque, dove non ci sei tu.

lunedì 3 gennaio 2011

Les jeux sont fait...


Tredici è un numero fortunato o un numero sfortunato? Per chi non è superstizioso, come me, è solo un numero come gli altri.
Succede, a volte, però che numeri normali, solo perchè accadono in determinati giorni, diventano numeri particolari, che riportano alla mente episodi passati, ma ancora troppo vivi, troppo presenti...
Una strada innevata di montagna, il suono di una campana, il freddo della pietra e il calore tiepido di un camino, la luce fioca di una candela e il bagliore accecante di un sentimento coraggioso e spaventato che chiedeva strada e vita...
E gallerie buie di roccia, due mani che si stringono, occhi che si incontrano e storia che si racconta...
Si torna nel tempo, tredici lunghi passi indietro, ed è tutto ancora lì... basta annusare l'aria... tuffare il cuore nel cuscino del passato... sfiorare con la mano una scala ruvida di legno e morbida di vento, che porta all'eternità...
Ho fatto il mio gioco, la posta alta, il rischio di più...
La ruota ha girato in un verso, la pallina nell'altro... un rimbalzo... un altro... e un altro ancora... poi si è fermata... il fiato sospeso, di giocatore che sa di aver puntato tutto, troppo...
... il banco vince... e insieme alle fiches raccoglie pezzetti di me...
...le jeux sont fait, rien ne va plus...

domenica 2 gennaio 2011

2011 e un giorno


Addio, anno delle “ultime cose”, come l’ultima caramella del pacchetto, come l’ultima goccia di acqua nella borraccia, l’ultima nota della canzone che ami, l’ultimo viaggio, l’ultimo bacio, l’ultimo sorriso, l’ultima inutile promessa…
Addio, anno degli equilibri infranti, degli sguardi umidi lasciati cadere sul passato prima di chiudere la porta…
Addio, anno che hai depositato ricordi uno sull’altro senza darmi il tempo di metterli via in ordine e che ora continuo a spostare da uno scaffale all’altro della mia anima…
Addio, anno crudele che hai cambiato stagioni lasciandomi per sempre in una primavera mai sbocciata, in cui c’è sempre bisogno di un golfino per difenderti dal freddo del cuore…
Chiudo la porta e appendo al muro il calendario nuovo… nuovi giorni, tutti bianchi, tutti da scrivere…
Mi siedo per fare l’elenco delle cose con cui riempire questi nuovi giorni e mi rendo conto che i miei sono desideri troppo difficili da realizzare…
Vorrei sorridere ogni giorno e so che non lo farò, vorrei che ci fosse sempre il sole e so che non sarà così, vorrei quello che ho perso e tempo per andare a ritrovarlo e vorrei saper perdere quello che mi fa stare male, vorrei risposte alle mie domande e so che non ci saranno…
Vorrei che il velo cadesse via dagli occhi di mia madre e di mio padre e ritornassero a correre nel prato tenendomi per le mani e facendomi volare in alto, vorrei che il loro passo fosse sicuro perché adesso è così incerto il mio…
Vorrei che chi mi ha raccontato l’amore ne imparasse a conoscere il significato, vorrei che chi mi ha sorriso capisse quanto quel sorriso ha tagliato, strappato, ferito, vorrei che chi predica il bene sapesse anche farlo…
Vorrei saper vivere ogni istante di questa vita così bella e così preziosa e vorrei non importarmene di chi non se ne importa di me ma, per poterlo fare, dovrei non essere più io, dovrei sostituirmi con un’altra… ma il calendario si cambia, al calendario si volta il foglio… il cuore no, al cuore no…