martedì 14 giugno 2011

Deriva


Forse mi sono distratta... forse guardavo il cielo infinito... o forse era così bello lasciarsi cullare dalle onde leggere che non mi sono accorta che scivolavano in mare...
Fatto sta che i remi di questa barchetta che mi sta portando non si trovano più... e la barchetta non ha motore e non ha timone...
E così mi ritrovo alla deriva, portata ad est ed ovest da venti, ora leggeri, ora tempestosi...
Non ho segnalatori di salvataggio, non ho radio per poter lanciare il mio SOS... Sono sola con me stessa e con l'infinito, alla ricerca di una lembo di terra che si intraveda all'orizzonte di questo spazio infinito...
Ma il tempo passa e l'orizzonte rimane piatto, vuoto, lontano...
La sensazione è nuova e decisamente non è delle più piacevoli: nel silenzio della solitudine il battito del cuore rimbomba forte e segna il tempo che non passa, il tempo che non torna, il tempo che non arriva..
E le paure sono tante: ...e se arriva la burrasca? ...e se la barca si ribalta? ...e se la bonaccia mi lascia ferma e immobile nell'immenso?...
Un'altra notte si avvicina, e di notte in mezzo al mare succedono cose strane: si sente un gran freddo, anche se estate e, soprattutto, si sente la malinconia di voci silenziose che si vorrebbero vicine, anche se ormai non se ne ricorda più neanche il suono... Si ricorda solo che erano voci calde, rassicuranti, avvolgenti e tanto, tanto bugiarde...

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