mercoledì 2 febbraio 2011

Fedeltà


Un potente sovrano viaggiava nel deserto segui­to da una lunga carovana che trasportava il suo favo­loso tesoro d'oro e pietre preziose.
A metà del cammino, sfinito dall'infuocato river­bero della sabbia, un cammello della carovana crol­lò boccheggiante e non si rialzò più.
Il forziere che trasportava rotolò per i fianchi della duna, si sfasciò e sparse tutto il suo contenuto, perle e pietre preziose, nella sabbia.
Il principe non voleva rallentare la marcia, anche perché non aveva altri forzieri e i cammelli erano già sovraccarichi. Con un gesto tra il dispiaciuto e il ge­neroso, invitò i suoi paggi e i suoi scudieri a tenersi le pietre preziose che riuscivano a raccogliere e por­tare con sé.
Mentre i giovani si buttavano avidamente sul ric­co bottino e frugavano affannosamente nella sabbia, il principe continuò il suo viaggio nel deserto.
Si accorse però che qualcuno continuava a cam­minare dietro di lui. Si voltò e vide che era uno dei suoi paggi, che lo seguiva ansimante e sudato.
«E tu» gli chiese il principe, «non ti sei fermato a raccogliere niente?».
Il giovane diede una risposta piena di dignità e di fierezza: «Io seguo il mio re».

E' difficile rimanere fedeli a sè stessi e alle proprie promesse, se ci si lascia abbagliare dai luccichii ingannevoli del mondo... si finisce col perdere la guida, la dignità, la strada e ciò che conta davvero...

2 commenti:

  1. l'ho letto tutto d'un fiato...vera e bella
    Pat

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  2. Com'è bella! grazie. Parole sagge! Credo proprio che più tardi la racconterò anche ai miei figli.
    Ciao, Daniela

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