lunedì 6 febbraio 2017

Ricordo


Il momento del ricordo ti prende così, all’improvviso. Apri cassetti, svuoti scatole e ti capitano tra le mai frammenti di vita sotto forma di fogli ingialliti, cartoline e biglietti scritti con calligrafia fine e conosciuta. E la parte della tua vita che non è mai passata, ti scorre negli occhi, sul cuore e sotto la pelle… lì dove riafforano odori e sapori che credevi dimenticati ma che in realtà sono sempre lì, pronti a tornare, pronti a fare male.
E ti chiedi perché tutto quel vissuto sia ancora lì, per quale misterioso, ma poi neanche tanto, motivo non riesci a svuotare quel cassetto, a fare cenere di pezzi di storia ingialliti e dall’odore di muffa. Il perché è perché nonostante il ricordo faccia male, riesci ancora a sorridere dei momenti che ti ritornano al cuore, di ogni singolo istante a cui ogni singolo particolare ti riporta, riesci a sentire ancora il profumo di stanze, di luoghi lontani che riportano alla mente istanti, ore e giorni di pura bellezza.
E ancora una volta, riponi tutto in quella scatola. E ancora una volta, ne accarezzi piano il coperchio. E anche stavolta ti regali la possibilità di aprirla un’altra volta, un altro giorno. Perché se è vero che ricordare ferisce, è vero pure che sapere di avere amato, senza maschere e senza bugie, non solo rende meno feroce il ricordo, ma ti rende fiera di quello che sei.