martedì 30 novembre 2010

Le corse del cuore...


Stare fermi, quando tutto dentro corre veloce, è qualcosa di molto difficile. Senti forte dentro quella voglia di andare e invece ti siedi e guardi fisso davanti a te, sperando che il futuro ti venga incontro in fretta, diventando presto passato per potertelo buttare dietro le spalle.
Ma ci sono futuri che non arrivano mai e passati che non se ne vogliono andare.
Ci sono paure che pensavi scomparse che riaffiorano nel cuore e lo fanno tremare forte, ci sono ricordi che credevi sopiti che ritornano prepotenti e lacerano la carne.
Ti guardi intorno cercando con lo sguardo quegli occhi conosciuti che entrano nel profondo e che non trovi più, allunghi la mano sicura di trovare un'altra mano grande e calda, ma afferri solo aria, la stessa che ti senti mancare nei polmoni.
E allora corri, corri via, mentre il tuo corpo rimane lì, fermo, a fissare il domani, quel domani che hai temuto e sperato e che ora è qui, bussa piano al tuo portone e aspetta che tu gli apra... e tu lo farai... da sola...

sabato 27 novembre 2010

Vorrei...


Non sono superstiziosa: per me un gatto nero è solo un gatto col pelo scuro, l'olio che cade significa che mi toccherà pulire, il martedì o il venerdì sono soltanto giorni della settimana e scendo dal letto indifferntemente col piede destro o sinistro...
Ma certe volte, come adesso vorrei poter avere un portafortuna: un quadrifoglio, una coccinella, un ferro di cavallo, un cornetto di corallo o anche di plastica e, soprattutto, vorrei poter credere alla sua efficacia.
Forse mi sarebbe utile per capire come mai se piove io metto sempre i piedi in una pozzanghera che sono sicura che prima non c'era, se indosso la mia giacca più pesante che più calda non si può, le nuvole si aprono e spunta il sole accecante e bollente, se lascio andare il cuore ritorna a casa stanco e pieno di lividi...
Vorrei poter ritornare bambina, quando, ingenua, con il mazzo di carte in mano, mi dicevo: se esce una carta di denari dopo dieci carte, vuol dire che oggi è il mio giorno fortunato... La carta non usciva quasi mai, ma il giorno era sempre bellissimo.
Oggi vorrei che una coccinella mi si poggiasse sulle dita, vorrei che camminando in un prato inciampassi in un quadrifoglio, vorrei una carta di denari che mi illuminasse il giorno e, soprattutto, vorrei che questo vuoto senza fondo che è dentro di me si riempisse di pace...

martedì 9 novembre 2010

Handle with care


...Si può mettere una vita in una scatola? Si riesce a chiudere in un pacco una fetta della propria esistenza?...
Si impilano episodi di vita, relazioni, amicizie, esperienze e si sigillano bene col nastro da pacchi per evitare che escano fuori senza che ce ne accorgiamo.
Cataloghiamo i nostri giorni per argomenti e li suddividiamo in scatole uguali eppure diverse, sulle quali facciamo piccoli segni di riconoscimento: la scatola dei sogni infranti accanto a quella delle sciarpe colorate, la scatola delle disillusioni vicina a quella dei libri che ci hanno fatto sognare, e poi la scatola dei sorrisi, quella dei pensieri e, lì in fondo, la scatola dei cocci, di tutti quei bei sogni rotti e diventati cumuli di macerie che vorremmo buttare via, ma che per non si sa quale misterioso motivo, continuiamo a portarci dietro.
Ci sono le scatole infrangibili, quelle che resistono agli urti più forti, che puoi far rotolare giù dalle scale e atterrano integre.
E ci sono quelle con la scritta "fragile" e con la scritta "alto", quelle che non bisogna nè scuotere troppo forte e men che meno capovolgere, perchè il suo contenuto è talmente delicato che basterebbe un niente a polverizzarlo.
Di queste ultime bisogna avere cura, perchè se, per caso o per disattenzione, quando non per distrazione, ti scivolano di mano e cadono a terra, puoi stare certa che sono proprio quelle che contengono la tua cosa più preziosa, quella che pensi stia con te per sempre, quella che credi che niente potrà rovinare e che invece si distrugge come cristallo e diventa polvere lucida.

mercoledì 3 novembre 2010

Anniversari


Sette anni fa, oggi, arrivavo qui con la mia piccola valigia piena di entusiasimo e di voglia di diventare grande... La portavo senza sentirne il peso, in mezzo alla tormenta di neve che mi accoglieva quel giorno... Nuova la vita, nuovo il cuore, non avevo paura e mi tuffavo in ogni nuovo giorno...
Davanti a me avevo l'inverno lungo e freddo del nord, ma dentro c'era una primavera che faceva sbocciare germogli di novità e mi preparava ad una stagione di incontri, di esperienze che sapevo già che mi avrebbero cambiato fin nel profondo...
Adesso che il tempo è passato così lento e così veloce, capisco che quella donna che ero allora è cambiata... Migliorata? Non so... Ancora capace di sognare? Chissà... Di stupirsi? Forse...
La valigia è diventata più grande e mi preparo a portarla da un'altra parte...
E ora che so che non ci sarà l'ottavo anniversario, sento tutta la nostalgia per questa terra che ho imparato ad amare...